Introduzione allo Zend Framework
Il php è un linguaggio estremamente diffuso ed alla portata di tutti grazie ad una bassa curva di apprendimento iniziale e ad una miriade di esempi e script reperibili in rete.
Purtroppo però spesso questi ultimi, per quanto perfettamente funzionanti, non sono dei modelli di buona programmazione e non appena si cerca di estenderli o integrarli nel proprio progetto vengono a galla i problemi.
Costruire la propria libreria è una soluzione, ma ovviamente non la più veloce e neanche la più semplice, specialmente per il neofita che si affida agli esempi per imparare a programmare.
Un’altra è adottare lo Zend Framework.
Cos’è lo Zend Framework?
Lo Zend Framework è una libreria di classi open source scritta in php5 che mira ad assistere il programmatore nell’80% delle situazioni comuni nello sviluppo di un’applicazione web; il restante 20% non sarà comunque un problema grazie alla facilità nell’estenderlo e personalizzarlo.
E’ stato scritto completamente con il paradigma object-oriented, tenendo sempre presente la semplicità e le “best practices”: può essere visto anche come un enorme tutorial sulle buone tecniche di programmazione, specialmente considerando la corposa documentazione, sempre aggiornata e con numerosi esempi.
Come si installa?
Assicuratevi innanzitutto che il server abbia i requisiti necessari
- una versione del php dalla 5.1.4 in poi.
- se volete avvalervi del pattern MVC deve essere presente il supporto al rewrite degli url, che nel caso di un server Apache consiste nell’attivazione dell’estensione mod_rewrite e del supporto ai file .htaccess.
Scaricate la versione stabile più recente del framework al seguente indirizzo http://framework.zend.com/download
E’ sufficiente quindi scompattare e copiare il framework nella struttura della propria applicazione, ad esempio nella directory “library”.
Posso avvalermene nei miei progetti commerciali?
La sua licenza BSD consente di integrarlo anche in prodotti commerciali, sempre gratuitamente.
Come si usa?
E’ sufficiente richiamare all’interno dei nostri script i file contenenti le classi che ci interessano tramite il comando require_once, o con l’ausilio della classe Zend_Loader. Non è necessario alcun file di configurazione.
Grazie al basso accoppiamento tra i componenti possiamo fare uso volendo solo di una parte di esso, ad esempio Zend_Pdf per la creazione e gestione dei file in formato pdf, lasciando perdere il resto.
Io però consiglio, se possibile, di sfruttarlo nella sua interezza per beneficiare in particolare del pattern MVC che separa le logiche di business, applicativa e di presentazione avvalendosi rispettivamente dei moduli Zend_Db, Zend_Controller e Zend_View; ciò si traduce in codice più pulito, semplice da debuggare e da mantenere soprattutto in applicazioni di medie/grosse dimensioni.
Il framework è in costante crescita e, versione dopo versione, si stanno aggiungendo sempre più componenti alla già vasta collezione.
Dario Zamuner